Piccoli dettagli golosi!

Non tutti sanno che il termine “Bomboniera” deriva dal francese “Bombonnière”, che nel XVIII secolo stava a indicare una preziosa scatoletta contenente le prelibatezze dolciarie tipiche dell’epoca, i bon bon appunto.

In Inghilterra invece già nel XVI secolo erano diffuse le “Sweetmeat boxes”, scatolette beneaugurali contenenti leccornie di fine pasticceria e realizzate in materiali preziosi: argento dorato ma anche oro con cristalli o pietre preziose.

In Italia invece la bomboniera era già in uso verso il XV secolo, quando in occasione del fidanzamento i promessi sposi e le rispettive famiglie si scambiavano piccole scatolette gioiello porta confetti.

Ma l’affermazione della bomboniera avvenne nel 1896, quando per le nozze dell’allora Principe di Napoli e futuro Re d’Italia Vittorio Emanuele con Elena del Montenegro, gli invitati portarono come dono delle bomboniere, appunto.

Oggi per la scelta delle bomboniere si può davvero spaziare tra le tipologie più differenti: dal classico al romantico, dal minimal al colorato, fino all’eco solidale.

Per le più minimal la scatolina con acetato F102 qui confezionata con nastro in voille e ornata con tag su cartoncino perlato bianco e fustellato stella azzurra. Per questa proposta abbiamo scelto i confetti Avola Mix Oceano.

Più romantica la scelta delle fialette in vetro decorate con spago, lavanda essiccata e rifinite con tag su cartoncino acquarello avorio. Confetti Avola Mix Viola.

La scelta di piccole piante come bomboniere ultimamente piace a molte: qualcosa di vivo e in crescita, di cui prendersi cura proprio come l’amore tra due sposi o come il cammino ecumenico di un bambino. Le piantine grasse sono favorite perché sono resistenti e non necessitano di troppe cure.  

Naturalmente anche in questo caso il packaging vuole la sua parte! Qui vi proponiamo un paio di esempi: BAG H10 con finestrella in acetato e tag in carta semi, oppure, se preferite, potete lasciarle a vista nel loro vasetto e aggiungere i nostri tag con stecco.